About positions for labour and birth – N.2


About positions for labour and birth:
from 1700 to the future.

Nel gennaio 2017 è stato pubblicato su “European Journal of Obstetrics & Gynecology and Reproductive Biology” un articolo interessante dal titolo ‘Position for labour and birth: state of knowledge and biomechanical perspectives‘.

E’ un articolo molto interessante che evidenzia molti punti da tener presenti come importanti punti di partenza per impostare un nuovo modo di approcciarsi al travaglio e al parto naturale.
Vediamoli.

STUDIO DELLE POSIZIONI PER IL PARTO NATURALE DAL 1700 AD OGGI
La prima cosa da prendere in considerazione sono le fonti storiche sulle quali si basano le posizioni odierne per il parto.

Gli autori ricordano che la posizione orizzontale, la più comunemente usata per il parto, prende origine dal lavoro del ginecologo francese F. Mauriceau, dell’inizio del 1700, che per primo in un certo senso la codificò. Dal punto di vista fisico – posturale, Mauriceau la definì come quella in cui il piano del bacino doveva essere orizzontale rispetto al piano d’appoggio.

Da queste indicazioni, molto generiche, è nato un primo elenco di posizioni per il parto definite posizioni ‘orizzontali’:
– semisdraiata (o la ‘French birthing position’, di Mauriceau ) e quelle derivate da questa, cioè:
– sdraiata
– litotomica.

Tuttavia, tra la fine del 1800 e i primi decenni del 1900, studi sui parti di donne di culture più primitive hanno evidenziato che esse preferivano fare il parto in altre posizioni, specialmente in quelle ‘erette’, che però allora non furono classificate.

Fu Atwood che nel 1976 cercò di dare una definizione un po’ più precisa a questi due grandi gruppi di posizioni. Egli prese in considerazione la misura dell’angolo tra il piano d’appoggio e un punto della zona lombare e le divise così in posizioni ‘orizzontali’ e ‘verticali’. Non solo: egli fece un elenco di posizioni per il parto che raccoglieva tutte le posizioni di questi due gruppi.
Le posizioni di questo elenco, con qualche piccola aggiunta, sono a tutt’oggi riconosciute in letteratura scientifica, accettate e proposte dall’ostetricia per il parto naturale alle donne di tutto il mondo.

semiprona
supina
seduta
semiseduta
in ginocchio
in quadrupedia
in piedi
con le gambe asimmetriche
accovacciata
litotomica
genupettorale
con la schiena inclinata indietro o in avanti
laterale

Queste sono anche le posizioni che circolano ovunque sul web e che quindi sono viste da tutte le donne.

RISULTATI OTTENUTI
Ad oggi, si ricorda nell’articolo, sono state fatte tante ipotesi di lavoro per verificare se l’utilizzo di una qualsiasi delle posizioni dell’elenco qui sopra apportasse dei vantaggi o dei miglioramenti sugli outcomes del parto. Tuttavia, sottolineano i ricercatori, ad oggi, con l’utilizzo di una qualsiasi delle posizioni dell’elenco di Atwood, non si sono riscontrati risultati positivi e certi in tal senso.

In particolare, nessuna ricerca è riuscita a dimostrare se le posizioni ‘orizzontali’ abbiano migliori outcomes nel parto rispetto alle posizioni ‘verticali’ o viceversa.

ALTRI PUNTI DI VISTA, ALTRI STUDI
La comunità scientifica continua quindi a porsi domande e a passare da un’ipotesi di lavoro ad un’altra. In particolare si è cercato di verificare se anche elementi di biomeccanica potessero determinare effetti positivi sul parto.
Sono quindi stati fatti studi per vedere se la forza di gravità e, ancor di più, lo studio dell’angolo formato tra le cosce ed il busto della donna, potessero influenzare positivamente l’andamento del parto.

CONCLUSIONI
E’ evidente dunque che parlare di inclinazione del bacino rispetto al piano d’appoggio, di forza di gravità e di angoli tra femori e busto non può più essere considerata la strada da perseguire in questo tipo di ricerche.

Tutte le posizioni dell’elenco Atwood per il parto naturale si basano sempre sugli stessi presupposti e input di base e cioè su determinati studi di biomeccanica del parto che sono stati esaminati, valutati e discussi oramai da decenni e da talvolta anche da secoli.

Se fino ad oggi l’elenco di quelle posizioni non ha portato ad outcomes migliori nel parto naturale, è molto probabile che proprio la base di quegli studi in primis sia da rivedere.

DAL PRESENTE AL FUTURO: TADDEI SMART BIRTH DELLA DOTTORESSA ELENA TADDEI
Quindi per definire nuove posizioni per il parto naturale occorre prima innanzitutto cambiare la prospettiva della ricerca biomeccanica nel parto.
Da anni il Taddei Smart Birth 
ha studiato e messo in evidenza nuovi studi di biomeccanica sul parto completamente innovativi rispetto a quelli che sono invece stati fino ad oggi considerati i capisaldi di ogni ricerca del settore.

Sulla base di questi nuovi studi risulta evidente che per il Taddei Smart Birth tutto l’elenco delle posizioni per il parto naturale di Atwood di cui sopra, consigliate ad oggi in letteratura scientifica, non può essere considerato corretto.Le donne che partoriscono col metodo Taddei Smart Birth, che da anni utilizzano posizioni completamente diverse dall’elenco di Atwood, hanno tutti gli outcomes dei loro parti decisamente migliori rispetto ai parti di chi invece le utilizza ancora oggi.

Dopo millenni che le donne partoriscono e dopo secoli di studi inconcludenti sul parto, possiamo dire che è sicuramente arrivato il momento giusto per cambiare tutta la prospettiva del parto naturale, sia le ipotesi di base su cui fare ricerca sia le posizioni del parto stesso.

Per rivoluzionare tutto il parto naturale le donne sono pronte, i bimbi sono pronti, il Taddei Smart Birth è pronto. Speriamo che anche la comunità scientifica sia pronta.