About biomeccanichal studies for labour and birth – N.1


About biomeccanichal studies for labour and birth: from 1700 to the future.

 

Nel gennaio 2017 è stato pubblicato su “European Journal of Obstetrics & Gynecology and Reproductive Biology” un articolo interessante dal titolo ‘Position for labour and birth: state of knowledge and biomechanical perspectives‘.

Gli autori dell’articolo, David Desseauve, Laetitia Fradet, Patrick Lacouture e Fabrice Pierre, evidenziano vari aspetti da tener presenti come importanti punti di partenza per impostare un nuovo modo di approcciarsi al travaglio e al parto naturale.

STUDIO DELLA BIOMECCANICA PER IL PARTO NATURALE DAL 1700 AD OGGI
Gli autori dell’articolo individuano come prima fonte storica sulla biomeccanica del parto il lavoro del ginecologo francese F. Mauriceau, dell’inizio del 1700. Egli riteneva che per partorire fosse ottimale la posizione in cui il piano del bacino stava in posizione orizzontale rispetto al piano d’appoggio. Questa prima indicazione, nonostante vari limiti, ha di sicuro aperto la strada alla ricerca biomeccanica in ostetricia.

Tuttavia, per fare ulteriori passi avanti in questo campo, occorrerà arrivare al 1976. In quegli anni molte scienze avevano oramai fatto il salto di qualità e molte altre discipline scientifiche ne avevano tratto beneficio: tra queste la biomeccanica.

Fu infatti in quell’anno che Atwood riprese lo studio della biomeccanica del parto. Egli introdusse in ostetricia la possibilità di studiare la misura dell’angolo tra il piano d’appoggio e un punto della zona lombare della partoriente.
La misura esatta di questo angolo fu poi oggetto del dibattito scientifico.
Infatti, mentre per Atwood una posizione era da considerare verticale quando quest’angolo era maggiore di 45°, per uno studio del 2004 l’angolo doveva essere invece solo maggiore di 30°.

La comunità scientifica ha continuato comunque a porsi domande in questo ambito e a passare da un’ipotesi di lavoro ad un’altra.
In particolare si è cercato di verificare se anche altri elementi di biomeccanica potessero determinare effetti positivi sul parto.

Sono quindi stati fatti studi: da una parte è stata studiata la possibilità di vedere se la semplice forza di gravità potesse influenzare positivamente l’andamento del parto.
Altri studi ancora, hanno focalizzato la loro attenzione sulla possibilità che l’angolo formato tra le cosce ed il busto della donna, fosse la soluzione migliore per ottenere risultati positivi nel parto. La possibilità che diminuendo questo angolo si potesse determinare in qualche modo dei cambiamenti nel parto, fu già ipotizzata da Faraboeuf nel 1904 e ripresa poi da Rosa nel 1952.

CONCLUSIONI
Da quanto riassunto brevemente sopra appaiono evidenti due cose:

– da una parte l’interesse e l’impegno della comunità scientifica, soprattutto negli ultimi anni, sulla ricerca biomeccanica in ostetricia. Si vuole con questi studi cercare soluzioni migliorative dei principali outcomes dei parti, che a tutt’oggi risultano ancora non soddisfacenti;
– dall’altra l’impasse della ricerca a trovare soluzioni che portino a risultati migliorativi su questo tema.

DAL PRESENTE AL FUTURO:
TADDEI SMART BIRTH DELLA DOTTORESSA ELENA TADDEI
Fino ad ora studiare l’inclinazione del bacino rispetto al piano d’appoggio, la forza di gravità e gli angoli tra femori e busto, non ha portato a nuovi e migliori outcomes nel parto.
Quindi si può concludere che quella intrapresa fino ad ora non può essere considerata la strada giusta da perseguire.

Il Taddei Smart Birth ha, da anni, cambiato prima di tutto la prospettiva con cui approcciarsi al problema. Infatti la nuova impostazione del TSB guarda al parto dal punto di vista della scienza dello sport, anziché dal punto di vista della scienza medica.

Pertanto il Taddei Smart Birth non prende in considerazione, nei suoi studi, i pre-requisiti biomeccanici che fino ad oggi sono stati considerati i capisaldi di ogni ricercatore del settore:
– posizioni orizzontali o verticali
– la forza di gravità
– l’angolo di inclinazione tra il bacino e il piano d’appoggio
– l’angolo tra i femori e il busto

Di conseguenza il Taddei Smart Birth ha impostato nuovi studi di biomeccanica sul parto che hanno dato fin da subito ottimi outcomes dei parti.
Possiamo dunque considerare questi studi come il nuovo punto di partenza per molte altre ricerche in questo ambito.