Dopo anni di medicalizzazione sistematica del parto, molto è stato fatto, nei punti nascita, per limitare gli interventi medici solo là dove precisi indicatori clinici li rendono necessari (7). Molto è stato fatto quindi, per gestire con maggiore rispetto i neonati e le donne che stanno partorendo e per gestire al meglio i fattori estrinseci del parto in modo da ridurre le interferenze esterne negative che possono condizionare l’andamento del travaglio. (6)
Sono state così messe a punto le linee guida per migliorare l’assistenza ed il supporto del lavoro degli operatori della sala parto, ed è stato indicato come rendere gli ambienti del parto più accoglienti, più rispettosi e più confortevoli. (3)
Inoltre viene consigliato di permettere alla donna di muoversi liberamente durante il parto, di scegliere e di utilizzare qualsiasi posizione lei desideri poiché influenza in modo positivo il parto. (9) Liberarsi dalla imposizione della posizione litotomica per un parto fisiologico è stata la grande sfida degli anni Settanta, che ha così messo al centro dell’attenzione il movimento libero durante il travaglio.
Sottolineare che la donna deve essere ‘attiva’ durante il parto e cioè anche libera di scegliere la posizione del parto preferita, è stata la conquista degli anni Ottanta e Novanta. (2) (8).
La libertà conquistata non si è però tradotta nell’acquisizione di una posizione tecnicamente corretta che migliori il parto tanto da garantire tempi ridotti del travaglio, molto meno dolore e lacerazioni perineali e un maggior impatto positivo sulla salute del neonato e della stessa donna: questo è l’ambito di ricerca del TSB.
Infatti si ipotizza che una donna, lasciata libera di fare il suo parto e di poterlo gestire in modo ‘attivo’, sappia trovare facilmente da sola la posizione più confortevole per far nascere suo figlio; le uniche condizioni affinché ciò avvenga sono che la donna debba liberarsi da ‘ogni forma di controllo razionale’ e debba abbandonarsi alle sue sensazioni e al suo istinto, elemento guida privilegiato di questa visione del parto fisiologico. (11)
Tuttavia, lasciare la donna libera di scegliere una posizione, non corrisponde poi effettivamente a saper fare il parto in modo tecnicamente corretto e di conseguenza più efficiente ed efficace possibile.
In questo modo si tende a prendere in considerazione solo parzialmente e approssimativamente gli aspetti fisici, biomeccanici che veramente possono migliorare il parto e che non è possibile ricondurre solamente all’istinto.
Gli approcci posturali al parto del secolo scorso ‘widely disseminated and marketed’ sono a tutt’oggi il punto di riferimento di coloro che si occupano di nascita naturale (1). Tuttavia le posizioni per il parto suggerite da tali approcci, sono basate “sui movimenti di base cui le donne ricorrono spontaneamente durante il travaglio” (2) e non è stata ancora dimostrata la loro capacità di migliorare il parto.
Tuttavia anche il focus di recenti ricerche biomeccaniche sulle posizioni del parto è incentrato sullo studio (e sulla valutazione) di alcuni parametri che si basano sempre su quegli stessi approcci. (5) Tanto che i risultati di tali ricerche sono incerti, poco rilevanti, parziali o addirittura nulli, al punto da dover concludere che occorre fare altre ipotesi di ricerca, (5 bis) che possano permettere di prevedere l’andamento preciso di un parto come già si fa in un qualsiasi evento sportivo (4).
(7) (OMS-WHO)
(6) (Goer H., Romano A. (2012). Optimal care in childbirth: The case for a physiologic approach. Seattle, WA: Classic Day Publishing)
(3) (Bestetti, Reaglia, Spandrio – Fisiologia della nascita, 2016, Carocci Faber, Roma)
(9) (Regalia, Fumagalli, Nelli, Nespoli – Pro-Muovere il Parto, 2004, IRIS, Monza)
(2) (J. Balaskas – ‘Manuale del parto attivo’ – RED, Como 1983)
(8) (M.Odent – ‘Ecologia della nascita’ – RED, Como, 1989).
(11) (Verena Smith – ‘Venire al mondo e dare alla luce’ – Urra, Milano , 2005)
(1) (Atwood RJ. ‘Particularl posture and related birth behavior’ 1976 – Acta obstet gynecol scand)
(2) (Balaskas p. 116)
(5) (Desseauve, D., Fradet, L., Lacouture, P., Pierre, F., (2016) “Position for labor and birth: State of knowledge and biomechanical perspectives”, European Journal of Obstretics & Gynecology and Reproductive Biology, n. 208 (2017), pp. 46-54.)
(5 bis) (“Position for labor and birth: State of knowledge and biomechanical perspectives”, pag. 52)
(4)(Deesauve, Lacouture, Pierrre, ‘Birth is like a marathon’ revisiting childbirth by using sports biomechanics approaches, 33rd international conference on biomechanics in sport, 2015, Poiters)